CITTADINI PER GLI ALBERI CHIEDE CHE IL PREFETTO E IL SINDACO RENDANO PUBBLICO IL PROTOCOLLO DI LEGALITA’ A GARANZIA E TUTELA DELLA CITTA’ DI FIRENZE.
A dispetto di vincoli giuridici legalmente non aggirabili da atti di Commissioni o Sovrintendenze che assecondano i piani dei Comuni creando volta volta nuove pseudo-prescrizioni per mantenere una parvenza della legge originale, nonostante un Referendum che ha decretato la contrarietà dei fiorentini a questo progetto tramviario obsoleto e “ferroviario”, sono ugualmente ed è il caso di dire “a tutti i costi”, ripartiti i lavori della linea due e tre della tramvia fiorentina, con gli inevitabili abbattimenti in massa delle alberature secolari nel Viale Milton, per poi proseguire lungo via dello Statuto (tutte zone vincolate!), la stessa dove migliaia di fiorentini manifestarono pacificamente chiedendo progetti fattibili ed anche molto meno onerosi, pur di salvare l’impianto storico-ambientale-culturale del martoriato Quartiere di Rifredi.
Ricordiamo che in questo quartiere è stato fatto fuori un Parco Storico all’interno degli Ex Macelli di ben 162 alberi la maggioranza di alto fusto e bellissimi, per la costruzione dell’orrenda stazione Foster la cui voragine è impedita alla vista dei cittadini da una muraglia stile “territori palestinesi” (un simbolo della trasparenza declamata da Renzi-Nardella?!) (vedi foto Cittadini per gli Alberi).
I lavori della tramvia vengono eseguiti, fra gli altri, da Grandi Lavori Fincosit, il cui avvicendamento repentino ai vertici (Mazzi, arrestato) con Carlo Ferroni passato da vice a presidente cda, è stato reso necessario per improvvisare una pulizia di facciata, dal momento che anche per il porto commerciale di Civitavecchia il procuratore Amendola ha sequestrato i cantieri per una serie di corposi reati( pare che per le fondazioni delle banchine abbiano usato materiali di scarto e addirittura rifiuti).
La stessa Fincosit coinvolta nelle indagini della Procura di venezia che hanno visto l’arresto del suo Presidente Mazzi per il Mose, commissariata da M5S per lo scoppio del gas nella tratta Rho-Monza, inadempiente nella consegna di una importante tratta della Salerno Reggio Calabria ( Ferroni aveva garantito entro il 2013 a fronte dei grandi finanziamenti ottenuti, (fonte: L’Inkiesta “Fine lavori mai”)
a Firenze viene invitata su un tappeto rosso ad entrare nel delicato tessuto ottocentesco della città a realizzare un progetto che ne stravolgerà i viali, gli impianti storici, i panorami, e la volontà dei cittadini, rinnegando promesse e ripensamenti (leggasi quanto diceva Ing. Tartaglia riferendo intenzioni del Comune nel 2010 fonte: http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/2010/11/17/415677-dello_statuto_alberi_tremano_ancora.shtml) e perfino in contrasto con le indicazioni europee che sponsorizzano un trasporto pubblico tutt’altro che invasivo, devastante e preclusivo di ogni altro tipo di mobilità, come è questo progetto tramviario-ferroviario.
Vista l’irriducibile volontà del Comune di “Andare avanti tutta” nonostante tutte queste criticità, Cittadini per gli Alberi chiede al Sindaco Nardella nonché al Prefetto di Firenze, e alle Istituzioni tutte, di RENDERE PUBBLICO il Protocollo di Legalità, CHE DEVE ESSERE STATO SIGLATO per l’affidamento di un’opera definita Strategica e come tale finanziata anche con pubblico denaro, un atto ormai indispensabile in tutti i Comuni soggetti a Grandi Opere, a maggior ragione laddove al lavoro ci siano Imprese nel mirino della magistratura, a garanzia del rispetto delle leggi anti-corruzione.
Ricordiamo la ratio del Codice degli appalti:
art.135/136: ……reati di truffa, falso….corruzione..tutte quelle ipotesi delittuose che minano il rapporto fiduciario con la stazione appaltante….
…reati gravi in danno dello Stato, che incidono sulla moralità professionale, in ragione della capacità offensiva dello stesso reato nei confronti di tutti i consociati….
…revoca dell’attestazione di qualificazione equiparata alla mancanza di qualificazione ab origine,
Si parla e si straparla spesso di prevenzione: ma nei casi di cui trattasi il problema non è più la prevenzione, bensì lo stop ai lavori, l’estromissione degli inquisiti, anche se non ancora condannati con sentenza passata in giudicato ( perché non ci si può permettere più quel lusso!! Ora basta!!), e un’ inchiesta rapida per fugare i dubbi, che eventualmente qualcuno può avere, sulla regolarità dell’aggiudicazione della cessione, proprio a Fincosit, del 13,9 % di Tram spa, tramite rinuncia di altre imprese titolate.
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