Piano Strutturale di Firenze. Fermiamo l'ultimo furto. Firmiamo l'appello
postato da scirocco [02/04/2009 22:23]
APPELLO - Piano Strutturale di Firenze. Fermiamo l'ultimo
furto
Per aderire indicare nome e cognome a: fi.nopianostrutturale@email.it
Un appello per fermare l'approvazione del Piano Strutturale di Firenze, è
questo l'esito del convegno "Piani Urbanistici e Politiche distruttive - ROMA,
MILANO, FIRENZE: tre casi esemplari" che si è tenuto a Firenze promosso dal
gruppo di lavoro urbanistica della Lista di cittadinanza "Ornella De Zordo Per
Unaltracittà".
L'appello - a cui si può aderire indicando nome e cognome in un messaggio
di posta elettronica all'indirizzo fi.nopianostrutturale@email.it - è di vitale
importanza per evitare la cementificazione della città a vantaggio di pochi
operatori privati e non a favore degli interessi collettivi. L'attuale Piano
Strutturale è ricco di scelte che alcuni dei maggiori urbanisti italiani - tra
cui Paolo Baldeschi, Sergio Brenna, Giorgio Pizziolo e Paolo Berdini, primi
firmatari dell'appello insieme ad Ornella De Zordo - considerano sbagliate, ed
è il prodotto del lavoro di una struttura tecnico-politica oggi decapitata dalle
inchieste della magistratura.
A due mesi dalle elezioni l'approvazione del Piano si connota come un
vero e proprio colpo di mano fuori dal controllo dei cittadini e di chi vive
Firenze. L'invito è quindi quello di firmare l'appello e attivarsi in città
affinché il Piano Strutturale non venga approvato. (info: http://nopianostrutturale.noblogs.org)
Ecco il testo integrale dell'appello
Per aderire indicare nome e cognome a: fi.nopianostrutturale@email.it
L'amministrazione comunale di Firenze, dopo le recenti vicende
giudiziarie che hanno visto coinvolti alcuni suoi esponenti, a sole poche
settimane dal termine del suo mandato, ha in programma l'approvazione del Piano
Strutturale, il nuovo piano urbanistico della città.
Questo è stato oggetto di numerose critiche e osservazioni nel metodo e
nel merito.
Nel metodo, perché l'amministrazione comunale non ha tenuto in alcun
conto le precise proposte avanzate dai cittadini nelle assemblee in cui doveva
sostanziarsi il processo di partecipazione attivato dal Comune stesso, né, se
non marginalmente, di qualsiasi altro contributo critico
pervenuto.
Nel merito, perché il piano non riconosce il carattere internazionale e
il fondamentale ruolo culturale di Firenze, ma tratta il governo della città
esclusivamente in termini di mobilità e di edificabilità; e, anche in questi
limiti, con scelte sbagliate, contraddittorie, in ultima analisi preoccupate
solamente di assicurare ai costruttori e alla proprietà fondiaria le massime
agevolazioni possibili.
Con l'ultimo colpo di coda, quello delle due "varianti" dello Stadio e
dell'edificabilità delle aree ferroviarie dismesse (e con la
distruzione/riedificazione speculativa del teatro comunale del Maggio
Fiorentino) si supera ogni immaginazione ed ogni pudore. In questo modo si rende
sempre più difficile il riequilibrio ecologico di una città asfittica e
inquinata, frantumata in ogni sua struttura ambientale e per questo ormai
insalubre, sgradevole, e costosissima da abitare a da usare. E si rinuncia ad
aree preziose per la riorganizzazione della mobilità, senza che si sia
provveduto ad un piano complessivo ed organico.
Svendere queste aree strategiche ci pare un vero e proprio scempio nei
confronti della città e della qualità della vita della popolazione ed un furto
per le giovani generazioni, cui si è già tolto il lavoro, la speranza, il
futuro, ed ora, a Firenze, come ultimo sberleffo, anche lo spazio per la
sopravvivenza e per la mobilità.
Preoccupante e slegato da qualsiasi seria valutazione della domanda (che
non sia quella degli immobiliaristi) è il dimensionamento del piano che prevede
più di 4,5 milioni di metri cubi aggiuntivi in una città in cui gli abitanti
continuano a diminuire; metri cubi che si aggiungono alle volumetrie già
previste e non conteggiate nel piano, fra cui spicca l'insediamento di Castello
(1.400.000 mc) e la previsione avanzata in extremis di 435.000 mc sulle aree
ferroviarie dismesse.
A ciò si aggiunge il profondo stato di malessere in cui versa
l'amministrazione in carica con le dimissioni dell'assessore all'urbanistica,
raggiunto da avviso di garanzia, e del dirigente responsabile dell'elaborazione
del Piano Strutturale. Anche se condividiamo pienamente la presunzione di
innocenza per gli imputati, tuttavia è doveroso che il sindaco ne tragga le
conseguenze per dare ai cittadini la certezza della legalità rispetto alle
scelte fondamentali del Piano stesso.
Pertanto chiediamo che l'amministrazione di Firenze, a soli due mesi
dalle elezioni comunali, sospenda l'approvazione del Piano Strutturale,
lasciando alla prossima amministrazione il compito di dare a Firenze un piano
degno di questo nome, dove gli interessi immobiliari siano subordinati a quelli
dei cittadini e degli ospiti della città.
Primi firmatari: Ornella De Zordo, Giorgio Pizziolo, Paolo Baldeschi,
Sergio Brenna, Paolo Berdini
Per aderire indicare nome e cognome a: fi.nopianostrutturale@email.it |
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