domenica 27 luglio 2014

ALTERAZIONE PERMANENTE E IRREVERSIBILE DELLA SISTEMAZIONE URBANISTICA STORICA ZONA STATUTO: DANNI CAUSATI DA TRAMVIA 3


Ponte dello Statuto/Linea 3

Alla valutazione dei cittadini non vengono esposte rappresentazioni razionali dei progetti, ma solo elaborazioni computerizzate: viste prospettiche e dall’alto; è noto a tutti come le elaborazioni virtuali possano essere ben lontane dal reale e non costituiscano dato razionale.

Comunque un dato reale allo stato rilevabile è la ALTERAZIONE PERMANENTE E IRREVERSIBILE DELLA SISTEMAZIONE URBANISTICA STORICA del tratto Viale Milton/ Viale Strozzi a partire da Via Leone X- Via Crispi, fino al viadotto ferroviario compreso, mediante:

-          costruzione di un sottopasso ortogonale rispetto alla costruenda linea tramviaria 3 ( Ponte allo Statuto), il cui livello sarà posto  PARALLELO e ad una quota inferiore alla quota dell’attuale piano di flusso del Torrente Mugnone.
Si noti che dal Ponte dello Statuto a Viale Redi, il Torrente Mugnone  scorre sotto alle cosiddette Rampe del Romito ed è totalmente interrato e canalizzato. Tale sistemazione risale agli interventi del Poggi (1864/1871).
IL SOTTOPASSO STRADALE, COSI’ COME PROGETTATO, SI INSERIRA’ ENTRO L’ EX ALVEO MUGNONE ( opera di deviazione ingegneristica di Pierfrancesco da Viterbo e Antonio da Sangallo il giovane 1534-1537) ORA COMPRESO NELLE ACQUE DI FALDA.
Gli interventi ingegneristici per lo spostamento del corso del Mugnone sono documentati in:

  • Pianta di Firenze 1864, Andrea Bettini Editore
  • Sui lavori per l’ingrandimento di Firenze 1864- 1871, Giuseppe Poggi ( pianta allegata al volume a  pag. 338)

Il sottopasso in progetto è rappresentato in: Comune di Firenze: Sistemazione Urbanistica SU 12. Direzione nuove infrastrutture. Linea 3. staff progettazione tramvia.

-          Costruzione di una piattaforma denominata “piazza pedonale” ( pubblicata sul giornale “IL REPORTER” pag. 8 del 1 luglio 2014 edito a cura dei Consigli di Quartiere del Comune di Firenze) in cui VIRTUALMENTE si rappresenta la vista dall’ alto della piattaforma stessa attraversata dalla linea 3 a doppio senso di marcia, una corsia di scorrimento traffico urbano  una anziché le 7 attuali).
Lo scopo della piattaforma sarebbe “utile” a nascondere i vari dislivelli rilevati dal      Poggi, tutt’ora in gran parte visibili e che comunque fanno parte dei caratteri del paesaggio urbano, a formare un grande “coperchio” su cui posare i binari della tramvia.
-          Inoltre, stando alle virtuali rappresentazioni, si prospetta la creazione di manufatti e “zone verdi” altamente distruttive del paesaggio urbano storico, dei prospetti e delle sezioni, delle altimetrie degli edifici, IN CONTRASTO CON I GIARDINI OTTOCENTESCHI della Fortezza
-          Si evidenzia la pericolosità dell’inserimento di una linea stradale ad importanza vitale per le comunicazioni urbane entro una falda e su terreni oggetto di interventi e opere storiche mal valutate in anni recentissimi  come il parcheggio costruito in aderenza alla Fortezza, che avrebbe dovuto essere del tutto sotterraneo ma che tale non fu per via delle acque di falda prorompenti.








Gli interventi sulla falda della zona in oggetto sono valutati come pericolosi, atti a provocare dissesti sulle strutture della Fortezza e sugli edifici circostanti il corso del Mugnone, non ultima la bellissima Chiesa Russo Ortodossa di Via Leone X, e su tutti i fabbricati abitativi che circa vent’anni fa furono investiti dalle acque del Mugnone in piena e dalla risalita delle acque di falda. 
-          Tutta la zona del Quartiere 5 di Rifredi  sarà inoltre investita dal sottattraversamento dell Linea ferroviaria Alta Velocità ( TAV)  pur essendo  posta ad una quota superiore rispetto all’Arno, storicamente oggetto di esondazioni dei numerosi corsi torrentizi, e poggia su terreni pregni di acque provenienti dal versante nord. Tutte le opere progettate e in corso di realizzazione attuale (o prossima), andranno a creare CINTURE SOTTERRANEE DI SBARRAMENTO AL NATURALE DEFLUSSO DELLE ACQUE VERSO L’ARNO.
-          VANNO A PRECOSTITUIRE CAUSE E RAGIONI DELLE FUTURE ALLUVIONI DI FIRENZE.

I vincoli paesaggistici vengono purtroppo aggirati dalle varie Amministrazioni perché la loro violazione non costituisce reato penale. Ma tuttavia esistono:
D.M.  25/5/1955. Per Decreto Ministeriale è stata vincolata la zona dei Viali e l’estensione oltre i Viali stessi per 400 metri con la seguente motivazione, che tuttavia oggi appare largamente superata:
“ Riconosciuto che i viali di circonvallazione predetti insieme con le costruzioni e i giardini, per lo stretto rapporto ivi esistente e per la vegetazione e per gli edifici, formano un complesso caratteristico e singolare di valore estetico e tradizionale.”
 Alla luce di quanto sopra, oggi bisogna riconoscere che pur non essendo  beni compresi fra quelli elencati all’ art. 10. 1. comma a, b, c; .3. comma a, b, c, e successivi ( del Codice dei Beni Culturali), la zona dei Viali e Via dello Statuto, e Viali lungo il Mugnone, rientrano nel Titolo di Bene Culturale così definito dalla Legge: “ sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad altro ente pubblico…….che presentano interesse artistico, storico……”
Si potrà osservare che “manca il vincolo diretto, manca la notifica”, e ci si chiede perché manchi, comunque per la storia dell’urbanistica di Firenze e per il COMUNE SENTIRE DEGLI ABITANTI la fascia urbana che nasce dall’ampliamento di Firenze nella seconda metà del XIX sec e che si sviluppa  attorno e si snoda attorno a nodi storici monumentali, HA VALORE STORICO E IDENTITARIO.
Non si comprende la ragione del mantenimento di una norma così superata su questa zona della città dal momento che gli interventi di Giuseppe Poggi, non solo per Firenze ma per la storia dell’Urbanistica italiana, costituiscono STORIA e non solo estetica e tradizione, appunto storia dello sviluppo urbano fra l’800 e il ‘900, con tutte le relative memorie.

Si rimanda all’attenzione della locale Soprintendenza e al Ministero competente.






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