“La battaglia per la vita sulle Terra sarà persa,
oppure vinta, nelle città’.Ahimed Djoghlaf, Segretario della Convenzione sulle Biodiversità.
Altre note degne di rilievo per il nostro rapporto tratte dallo stesso Atlante:
Valorizzare le aree verdi urbane significa soddisfare
le esigenze necessarie per ottenere il funzionamento
Dal punto di vista naturalistico, l’area degli ex Macelli rappresenta un grande quanto inutilizzato polmone verde all’interno di una zona altrimenti sprovvista di giardini di vasto respiro che, se conservata ed aperta al pubblico,andrebbe a realizzare proprio quanto si legge nel 3° Atlante degli Uccelli Nidificanti a Firenze (….I cittadini devono avere a disposizione spazi verdi accessibili a breve distanza dai luoghi di vita abituale, Rapporto dell’English Nature “Accessible natural greenspace in towns and cities: A review of appropriate size and distance criteria” ed il Progetto URGE “Making Greener Cities” fissano il seguente standard: “un cittadino dovrebbe essere in grado di disporre di un’area verde di almeno 2 ettari entro 500 metri da casa, ed almeno un’area di 20 ettari entro 2 km”. Occorre inoltre ricordare che le aree verdi sono serbatoi di ossigeno e barriere contro l’inquinamento ed i rumori….).
Progettata e realizzata insieme al prospiciente Mercato del Bestiame.dall’arch. Francolini intorno al 1867 (il bellissimo cedro del Libano posto al centro risale al 1878) l’area dei Pubblici Macelli fu abbellita da alberi di alto fusto e arbusti di macchia mediterranea .
Fino dal 1870 l’impianto arboreo fu denominato ‘Parco’ dal Sindaco di Firenze Ubaldino Peruzzi in un documento ufficiale. (REGOLAMENTO PER I PUBBLICI MACELLI della Città di Firenze Approvato dalla Giunta Municipale della Città Firenze Tipografia Pier Capponi 1870 Titolo 13°. Pag 19 Polizia dello stabilimento Art. 73. E’ assolutamente vietato dormire nei fienili, negli ammazzatoi, nelle tripperie, nel PARCO……..Art.81. L’impresa assuntrice provvede alla pulitura generale dello Stabilimento…..……….stalle, PARCO, scale, fienili…….); e dunque costituisce anche oggi, a tutti gli effetti, un ‘Parco Storico’ di immenso valore sia per la memoria storica e artistica (assieme agli edifici protetti dal vincolo etc etc……..) sia, dal nostro punto di vista, per la conservazione delle biodiversità (dall’Atlante Uccelli “Serbatoi di biodiversità: nelle aree urbane, ed in
particolare nei parchi storici delle città, vivono talvolta
più specie animali e vegetali di quante se ne
possono trovare nelle campagne circostanti.
Alcune di queste specie sono minacciate o di particolare
interesse conservazionistico….”)
Il lungo elenco degli alberi inclusi nel piano di abbattimento redatto da Italferr (vedi allegato n.2), sia di alto fusto che arbusti e ‘macchia’ (già peraltro in parte arbitrariamente abbattuta ai primi di luglio quando ancora non era intervenuto in loco l’Osservatorio Ambientale,vedi foto), è impressionante già sulla carta sia per numero (163 di circa 185) che per pregio delle essenze, che da sole indicano la probabile presenza di numerose specie che ivi possono trovare facilmente rifugio (capinere, fringuelli. verzellini, cardellini, gazze, colombacci, cinciarelle, per citarne alcuni) .
Inoltre, la presenza del torrente Mugnone nelle immediate vicinanze e la ricchezza delle falde acquifere ad un livello di poche decine di metri al di sotto del suolo ( vedi relazione Arch. Delbuono) rendono l’ampio terreno ‘boscato’, ben oltre i 2000 metri, ed avente copertura delle fronde di gran lunga superiore al 20% minimo richiesto dalla legge per imporre il vincolo idrogeologico , un prezioso eco-sistema in piena area urbana. La presenza di specie vegetali e faunistiche che sono messe in pericolo da un progetto devastante che causerebbe un sicuro disequilibrio ambientale, imporrebbero l’applicazione del cosiddetto ‘principio di precauzione’ a cui è ispirata la normativa comunitaria a riguardo delle opere pubbliche. (Continua a leggere relazione e commenti su POSTS)
In particolare per l’avifauna, .solo la ferma richiesta dell’associazione di volontariato fiorentina IDRA, su segnalazione di Cittadini per gli Alberi, ha scongiurato il pericolo dell’abbattimento in massa del patrimonio arboreo di tutta l’area in pieno periodo di nidificazione per tante specie, nidificazione protetta ai sensi di leggi sia statali che europee e nel caso di ‘rondoni,balestrucci e rondini, anche da un’ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze (Divieto Distruzione Nidi Ord.Sindaco 2009/00345 esecutiva da 23/04/2009; Direttiva CEE 79/409; Legge di Stato 11 feb.1992 n. 157; Legge Regionale 6 Apr. 2000, per citarne solo alcune). Riteniamo infatti che nelle numerose palazzine, ex stalle, e altri edifici che dovrebbero essere demoliti o già sono stati (come l’ ex canile o altri, nonostante l’assenza di opportune verifiche, peraltro richieste da Cittadini per gli Alberi per il tramite di IDRA all’Osservatorio Ambientale) è altamente possibile che vi siano nidi di specie protette, che cercano rifugio proprio sotto le grondaie e le travi (vedi foto ).
Si ricordi che già lo scorso anno i Cittadini per gli Alberi si erano rivolti alla Commissione Europea con un ricorso sottoscritto dalle più importanti associazioni animaliste ed ambientaliste (U.N.A, C.E.D.A., WWF, ITALIA NOSTRA E GRUPPO D’INTERVENTO GIURIDICO) per fermare gli abbattimenti inconsulti e spesso non richiesti neppure dai progettisti e dunque inutili (vedi allegato n. 3 Conferenza Servizi Viale Morgagni) .
equilibrato dell’ecosistema urbano:
Serbatoi di biodiversità: nelle aree urbane, ed in
particolare nei parchi storici delle città, vivono talvolta
più specie animali e vegetali di quante se ne
possono trovare nelle campagne circostanti.
Alcune di queste specie sono minacciate o di particolare
interesse conservazionistico.
Miglioramento della qualità urbana:
I cittadini devono avere a disposizione spazi verdi accessibili
a breve distanza dai luoghi di vita abituale, per
poter svolgere numerose funzioni ricreative, sportive
e sociali. Il Rapporto dell’English Nature
“Accessible natural greenspace in towns and
cities: A review of appropriate size and distance
criteria” ed il Progetto URGE “Making Greener
Cities” fissano il seguente standard: “un cittadino
dovrebbe essere in grado di disporre di un’area
verde di almeno 2 ettari entro 500 metri da casa,
ed almeno un’area di 20 ettari entro 2 km”.
Occorre inoltre ricordare che le aree verdi sono
serbatoi di ossigeno e barriere contro l’inquinamento
ed i rumori.
……La fascia più ricca di biodiversità è però la periferia,
dove le caratteristiche della città si compenetrano
con quelle degli ambienti extraurbani: gli
ecologi chiamano queste zone di transizione
“ecotoni”. Così, nella periferia di una città di pianura
possiamo incontrare gazze e fagiani…
…..Per la pianificazione del territorio, la programmazione
urbanistica e la conservazione della biodiversità
urbana, l’Atlante degli uccelli nidificanti
rappresenta uno strumento fondamentale ed innovativo,
che dovrebbe supportare sempre gli studi
preparatori ai nuovi Piani Regolatori (Piano strutturale,
Regolamento urbanistico e edilizio). Alcune
città tra cui Napoli e La Spezia hanno inserito tali
ricerche negli studi preparatori al nuovo PRG. In tal
senso, un tema di particolare attualità è il progressivo
consumo del suolo causato dall’urbanizzazione
(“urban sprawl”) (Dinetti e Rossi, 2008).
Progettata e realizzata insieme al prospiciente Mercato del Bestiame.dall’arch. Francolini intorno al 1867 (il bellissimo cedro del Libano posto al centro risale al 1878) l’area dei Pubblici Macelli fu abbellita da alberi di alto fusto e arbusti di macchia mediterranea .
Fino dal 1870 l’impianto arboreo fu denominato ‘Parco’ dal Sindaco di Firenze Ubaldino Peruzzi in un documento ufficiale. (REGOLAMENTO PER I PUBBLICI MACELLI della Città di Firenze Approvato dalla Giunta Municipale della Città Firenze Tipografia Pier Capponi 1870 Titolo 13°. Pag 19 Polizia dello stabilimento Art. 73. E’ assolutamente vietato dormire nei fienili, negli ammazzatoi, nelle tripperie, nel PARCO……..Art.81. L’impresa assuntrice provvede alla pulitura generale dello Stabilimento…..……….stalle, PARCO, scale, fienili…….); e dunque costituisce anche oggi, a tutti gli effetti, un ‘Parco Storico’ di immenso valore sia per la memoria storica e artistica (assieme agli edifici protetti dal vincolo etc etc……..) sia, dal nostro punto di vista, per la conservazione delle biodiversità (dall’Atlante Uccelli “Serbatoi di biodiversità: nelle aree urbane, ed in
particolare nei parchi storici delle città, vivono talvolta
più specie animali e vegetali di quante se ne
possono trovare nelle campagne circostanti.
Alcune di queste specie sono minacciate o di particolare
interesse conservazionistico….”)
Il lungo elenco degli alberi inclusi nel piano di abbattimento redatto da Italferr (vedi allegato n.2), sia di alto fusto che arbusti e ‘macchia’ (già peraltro in parte arbitrariamente abbattuta ai primi di luglio quando ancora non era intervenuto in loco l’Osservatorio Ambientale,vedi foto), è impressionante già sulla carta sia per numero (163 di circa 185) che per pregio delle essenze, che da sole indicano la probabile presenza di numerose specie che ivi possono trovare facilmente rifugio (capinere, fringuelli. verzellini, cardellini, gazze, colombacci, cinciarelle, per citarne alcuni) .
Inoltre, la presenza del torrente Mugnone nelle immediate vicinanze e la ricchezza delle falde acquifere ad un livello di poche decine di metri al di sotto del suolo ( vedi relazione Arch. Delbuono) rendono l’ampio terreno ‘boscato’, ben oltre i 2000 metri, ed avente copertura delle fronde di gran lunga superiore al 20% minimo richiesto dalla legge per imporre il vincolo idrogeologico , un prezioso eco-sistema in piena area urbana. La presenza di specie vegetali e faunistiche che sono messe in pericolo da un progetto devastante che causerebbe un sicuro disequilibrio ambientale, imporrebbero l’applicazione del cosiddetto ‘principio di precauzione’ a cui è ispirata la normativa comunitaria a riguardo delle opere pubbliche. (Continua a leggere relazione e commenti su POSTS)
In particolare per l’avifauna, .solo la ferma richiesta dell’associazione di volontariato fiorentina IDRA, su segnalazione di Cittadini per gli Alberi, ha scongiurato il pericolo dell’abbattimento in massa del patrimonio arboreo di tutta l’area in pieno periodo di nidificazione per tante specie, nidificazione protetta ai sensi di leggi sia statali che europee e nel caso di ‘rondoni,balestrucci e rondini, anche da un’ordinanza del Sindaco del Comune di Firenze (Divieto Distruzione Nidi Ord.Sindaco 2009/00345 esecutiva da 23/04/2009; Direttiva CEE 79/409; Legge di Stato 11 feb.1992 n. 157; Legge Regionale 6 Apr. 2000, per citarne solo alcune). Riteniamo infatti che nelle numerose palazzine, ex stalle, e altri edifici che dovrebbero essere demoliti o già sono stati (come l’ ex canile o altri, nonostante l’assenza di opportune verifiche, peraltro richieste da Cittadini per gli Alberi per il tramite di IDRA all’Osservatorio Ambientale) è altamente possibile che vi siano nidi di specie protette, che cercano rifugio proprio sotto le grondaie e le travi (vedi foto ).
Si ricordi che già lo scorso anno i Cittadini per gli Alberi si erano rivolti alla Commissione Europea con un ricorso sottoscritto dalle più importanti associazioni animaliste ed ambientaliste (U.N.A, C.E.D.A., WWF, ITALIA NOSTRA E GRUPPO D’INTERVENTO GIURIDICO) per fermare gli abbattimenti inconsulti e spesso non richiesti neppure dai progettisti e dunque inutili (vedi allegato n. 3 Conferenza Servizi Viale Morgagni) .
E’ a rischio un patrimonio che ormai non può considerarsi solo attinente all’ interesse di una singola Regione o Nazione ma dell’intero Continente Europeo, dato che la distruzione arbitraria di tanti piccoli e medi ecosistemi locali possono rapidamente portare al peggioramento delle condizioni ambientali e a cambiamenti climatici globali.(vedi lavori dell’ ICLEI International Council for Local Environmental Initiatives).Concludendo, si rileva anche che l’informazione alla popolazione è stata talmente scarsa che la maggior parte della popolazione residente non è neppure a conoscenza dell’ESISTENZA di un Parco Urbano di cui avrebbero potuto pertanto essere facilmente privata (è facilissimo rinunciare a cio che non si pensa di possedere ). In questo senso Cittadini per gli Alberi si farà promotore di un appello per far sì che l’area degli ex Macelli qualora fosse abbandonato il progetto Foster, venga responsabilmente e felicemente restituita alla cittadinanza nella sua integrità come Parco Urbano: la forte richiesta di garantire la compatibilità degli edifici storici presenti nell’area con gli usi futuri, con la tutela della vegetazione, fauna e avifauna e in ultimo, ma non per importanza, con la salute psicofisica dei cittadini residenti, potrà finalmente significare il ripristino in questa città della ‘legalità’ in materia ambientale. L’osservanza di leggi vigenti, nazionali ed internazionali, che tutelano quei territori deputati alla conservazione delle specie, vengono talvolta erroneamente percepite ancora oggi come ostacoli frapposti alla realizzazione di interessi più immediati, come nel caso delle zone umide (Wetlands) di Castello, definite come” SIR-SIC-ZPS”, acronimi significanti Zona di Importanza Regionale, di Importanza Comunitaria e Zona a Protezione Speciale per tutte le specie migratorie e stanziali, la cui importanza è pari al sito di Vallombrosa o all’Orrido di Botri. La conoscenza ed il rispetto di questi importantissimi vincoli dovrebbe essere alla base di ogni progetto di rilevanza urbanistica. Ci piace riprendere infine, come all’inizio, le stesse parole dell’Atlante, a pag. 224, che recitano:
“questi risultati (…della ricerca) indicano che le zona del territorio comunale con un valore ornitologico-ambientale più elevato sono:
- alcuni parchi urbani di vecchio impianto (esattamente il caso dell’area Ex Macelli)
- le zone umide (stagni, laghetti e corsi d’acqua) (esattamente il caso Castello-Stagni Fiorentini)
- le aree collinari eterogenee ...
Gli habitat di tali aree meritano quindi una posizione prioritaria nell’ambito degli sforzi di conservazione e gestione . che dovranno essere compiuti dalla comunità locale. Questi riguardano soprattutto l’Amministrazione Comunale , oltre che gli enti pubblici ……e i cittadini.” Cittadini per gli Alberi sottoscrive in toto l’appello e auspica che dalle sole parole si passi finalmente ai fatti.
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