domenica 8 luglio 2007

ESPOSTO DI 500 CITTADINI PER VIALE MORGANI

Con i lavori per la realizzazione del "Sistema tranviario fiorentino" i vecchi testimoni della storia del quartiere Rifredi, ossia gli alberi quasi secolari, rischiano di essere abbattuti "da un treno che passa e tutto spazza via". Un gruppo di cittadini coraggiosi lottano per mantenere in vita i testimoni preziosi della loro storia, noi, nel nostro piccolo, proviamo a dare loro una mano. Di seguito trovate il comunicato stampa e la storia della vicenda di Rifredi raccontata da Patrizia Agresti, una fiorentina battagliera, tenace e coraggiosa.
Gruppo d'Intervento Giuridico

TRAMVIA: UN ESPOSTO DI CITTADINI PER SALVARE GLI ALBERI IN VIALE MORGAGNI
Oltre 500 cittadini hanno firmato un esposto inviato per conoscenza al Procuratore della Repubblica di Firenze, ma indirizzato tra gli altri anche al Sindaco, al Presidente della Regione e al Dirigente della Valutazione Impatto Ambientale. "Nella nostra lettera di denuncia chiediamo di poter verificare la regolarità delle autorizzazioni amministrative rilasciate" dichiarano i firmatari che chiedono inoltre alla Procura di verificare il ravvisarsi di "eventuali estremi penalmente rilevanti, in particolare ai sensi degli art. 734 del codice penale 181 del decreto legislativo n° 42/2004, articolo 20 della legge 47/1985 e del DPR 380/2001.
Nella lettera si segnala "l'ipotesi che l'area dei lavori descritti possa essere sottoposta a sequestro preventivo" e che l'alberatura del Viale Morgagni , legata a precisi riferimenti storici e unico patrimonio di verde della tradizione locale, ricada nelle specifiche della tutela degli alberi monumentali prevista dalla stessa legge regionale Toscana n. 60/1998.
L'esposto è stato redatto dal Gruppo d'Intervento Giuridico della Sardegna con sede a Cagliari, un'associazione che si è già occupata di temi ambientali ed il cui blog è visitabile presso il sito http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/
I cittadini, che in questi giorni hanno raccolto oltre 3000 firme contro l'abbattimento degli alberi in Viale Morgagni, continueranno a protestare con forza "con ogni metodo civile e democratico e contro lo scempio ambientale ed architettonico di Rifredi e di Firenze causati dal progetto tramvia.


La vicenda di viale Morgagni.
   
Quando sono iniziati i lavori per la tramvia nel Viale Morgagni, la gente era del tutto ignara di che cosa questo avrebbe comportato per il loro rione. Nessuno, neanche quelli favorevoli all'idea' di uno scorrimento più veloce, avrebbe mai immaginato che dovessero essere abbattuti gli alberi quasi secolari che ormai connotavano la fisionomia stessa dell'antichissimo quartiere di Rifredi. La gente, sgomenta di fronte a tanto scempio (8 bellissimi esemplari sono già stati abbattuti fra le grida dei tanti che erano scesi per strada nonostante i lavori fossero eseguiti alle prime luci dell'alba, come ladri nella notte), si è subito mobilitata, ha chiesto di firmare per far fermare tutto, ma il tetto delle firme del referendum era già stato raggiunto (ma l'amministrazione se ne fa un baffo delle richieste dei suoi cittadini) e allora che fare? L'idea è stata quella di non mandare via  tutta questa gente che voleva fare qualcosa, che chiedeva, esterrefatta, ma sono impazziti? E allora è stata buttata giù una lettera di protesta al sindaco ed una lettera all'Unesco (3000 firme in 9 giorni). Così firmavano e poi chiedevano cosa stava succedendo. Insomma abbiamo scoperto che la stragrande maggioranza delle persone non  sapevano NULLA non solo dell'abbattimento degli alberi del Viale Morgagni, ma neanche del progetto della tramvia a Firenze! I più anziani si fermavano un po' più a lungo, a raccontare dei loro ricordi, e così, dopo pochissimo tempo, ci siamo accorti della concordanza di tante testimonianze ed un nome che saltava sempre fuori ‘Il Parco della Rimembranza', lo chiamavano alcuni, altri lo ricordavano come ‘il Viale della Rimembranza'. Ma tutti erano concordi nell'affermare che gli alberi erano stati piantati in nome e memoria dei caduti del rione durante la guerra del 15-18. Poi ci è stato indicato un negozietto e detto che lì avremmo trovato una persona che ne sapeva un po' di più. Così siamo andati, ed un signore ci ha detto di essere disponibile a raccontare la storia di suo zio (di cui possiede una foto, morto anche lui nel 15-18 in circostanze tali che  resero impossibili il recupero dei resti) a cui fu dedicato uno di questi alberi e in onore del quale, come per tutti gli altri caduti, fu affissa una targhetta sull'albero, legandolo così indissolubilmente al nome del suo parente. Anzi, nel suo caso l'albero svolgeva anche una funzione di lapide funeraria, perché proprio per il fatto che lo zio non aveva potuto avere una normale sepoltura, i parenti che volevano mettere un fiore o  pregare per lui si riunivano intorno all'albero e così anche tanti altri. Un'altra signora fra le lacrime ci ha confidato che invece sua madre si salvò grazie alla protezione dei tronchi e delle fronde di alcuni alberi da alcune schegge impazzite, stavolta si parla della seconda guerra mondiale e del bombardamento di Rifredi e Campo di Marte da parte alleata nel ‘44, e che la sua storia fece il giro di tutto il quartiere. Il lungo viale alberato del Viale Morgagni, peraltro UNICO punto di verde di tutto il rione, composto da 4 strade principali e cioè, Via Santo Stefano in Pane (completamente privo di alberi), Via delle Panche (privo di alberi), Via Taddeo Alderotti (completamente privo di alberi), via Mariti,  (privo di alberi), Viale Reginaldo Giuliani (completamente privo di alberi).  divenne pertanto nel tempo luogo della memoria storica dei caduti della grande guerra: e sarà una coincidenza l'esistenza del ‘Viale della Rimembranza', che i testimoni datano anni ‘20 e di cui abbiamo una foto, con la posa a terra della statua in bronzo dedicata ai Caduti di Rifredi della 15-18 del famoso scultore Mario Moschi, nel 1927,  posta al centro di quella Piazza Dalmazia da cui appunto si diparte il viale? Contiamo di avere presto la documentazione anche su questo legame. Ma Viale Morgagni , per gli abitanti di Rifredi, non è solo un sacrario dedicato ai suoi caduti, é anche il depositario della tradizione locale, perché Rifredi E' il Viale Morgagni e non c'è abitante che non identifichi Rifredi con il Viale e non si compiaccia della sua più bella strada. Anche perché purtroppo nel tempo Rifredi è stata oggetto di un' urbanizzazione selvaggia che non ha mai previsto zone di verde, non solo, ma dove esistono un minimo!!! di aiuole o giardinetti questi sono tenuti dal Comune in uno stato di incuria e degrado tali da inibire gli abitanti dal frequentarli (abbiamo della documentazione fotografica che è raccapricciante). Dunque Rifredi, un tempo borgo di origini nobili ed antiche (Lorenzo il Magnifico ne parlava già nel ‘Simposio' ), stretta in una morsa di asfalto e cemento, era riuscita a conservare il patrimonio arboreo di Viale Morgagni come l'ultimo baluardo della salute dei suoi cittadini, l'unico punto rimasto dove si poteva ancora fare una passeggiata, una pedalata, e dove trovare un po' di refrigerio nelle torride giornate delle estati fiorentine. Per questi motivi, anche se non ci fosse l'elemento ‘storico' , che pure esiste ed è evidente e di per sé garantisce la ‘monumentalità' degli alberi secondo la stessa legge regionale Toscana (n. 60 del 1989), i cittadini non rinuncerebbero mai alla loro splendida alberata che a giugno scorso (ma sarà davvero una coincidenza?) ha accolto il famoso medico Patch Adams, inventore della terapia della risata, invitato a tenere una conferenza alla Facoltà di Medicina e Chirurgia nel viale Morgagni. Solo un mese dopo,  vedendo coi suoi occhi la distruzione di questo splendido viale (ma la distruzione sta avvenendo in tutte le strade di Firenze!) e le lacrime di tanti cittadini, uniti da una solidarietà che ricorda molto le giornate dell'alluvione del 1966, noi siamo sicuri che neanche Patch Adams sarebbe riuscito a trovare un sorriso!
Negli ultimi giorni, la preparazione dell'esposto redatto dal Gruppo d'Intervento Giuridico ha ridato fiducia e speranza in centinaia e centinaia di cittadini che credevano ormai tutto perduto (anche se i Fiorentini sono caratterialmente pessimisti, e c'è chi ha firmato per solidarietà ma intimamente convinto che sia tutto inutile, tuttavia ha firmato). Sono state raccolte oltre 500 firme in pochissimi giorni e tenuto presente che avevano già firmato altre due iniziative, che la città in questi giorni si è svuotata e che avevamo un unico punto di informazione, non ci sembrano affatto poche! Noi continueremo la nostra battaglia, non possiamo far altro del resto, perché i due binari con i suoi treni, come nel bel disegno fatto da un turista francese, allibito che un'amministrazione possa perfino ‘pensare' un progetto di tramvia che starebbe bene forse a Dallas e non certo in una città piccola e delicata come Firenze. Il disegno ritrae un treno che, come un enorme serpentone-mostro, passa portando ovunque distruzione, e sotto sono state scritte le parole che purtroppo stanno diventando realtà in tutta la nostra meravigliosa città "Ecco il treno che passa e tutto spazza via".  

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